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Lo spritz è semplicità secolare

Gli ingredienti dello spritz sono pochi, facili da reperire e semplici da miscelare per ottenere un risultato tutt’altro che scontato.

Colorato, fresco e non eccessivamente alcolico: lo spritz negli ultimi anni è tornato il re dei cocktail mondani di tutta Italia, soprattutto nel tardo pomeriggio quando è ora dell’aperitivo.Le origini dello spritz non sono del tutto ignote: sembra la sua nascita sia da rintracciarsi tra le usanze dei soldati dell’Impero austriaco, stanziati nel lombardo-veneto tra fine ‘700 e inizio ‘800. Per stemperare l’elevata gradazione alcolica dei vini veneti, li avrebbero allungati con l’acqua frizzante dando inconsciamente origine al nome stesso. Questo si vuole far derivare dal termine austriaco spritzen, che significa “spruzzare” e rimanda al gesto compiuto appunto nel tentativo di diluire i vini, troppo forti per il palato dei soldati in questione. 

Vino bianco e acqua gassata: furono questi i primi ingredienti dello spritz di modello austro-ungarico e in molte zone del Friuli Venezia Giulia, se lo ordinate, vi portano ancora questo. Una prima vera evoluzione della ricetta classica dello spritz si ebbe all’inizio del 900, quando si diffusero i primi sifoni per l’acqua di seltz. Con questa denominazione si intende una tipologia di acqua minerale ricca di anidride carbonica, ottenuta immettendo in un sifone ermetico il gas sotto pressione di apposite bombolette. In tedesco quest’acqua viene denominata Selterswasser ovvero “acqua di selters” ed è presto diventata un’alternativa all’uso di acqua frizzante nello spritz. Il cocktail come lo conosciamo oggi però nacque solo negli anni Venti, quando si pensò di “macchiare” la miscela con un po’ di bitter.


Cosa berrai quest’estate per avere la giusta carica? Il caffè freddo forse farà al caso tuo.

Tra gli anni ’20 e ’30 del ‘900 infatti, tra Padova e Venezia, si pensò di unire a tale usanza l’Aperol o il Select prodotto dai fratelli veneziani Pilla. Nel corso degli anni, la bevanda si diffuse rapidamente difusa nelle altre città del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia, del Trentino, dell’Istria e in tutta l’Italia centrosettentrionale.

La notorietà dello spritz a livello nazionale è aumentata nuovamente tramite la pubblicità dell’Aperol ad inizio 2008 che, con una nuova campagna pubblicitaria, ne ha favorito la diffusione anche in altre regioni come Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, ma anche in città più a sud e addirittura estere. Gli ingredienti dello spritz, ormai noti a tutti, sono rimasti il tratto identificativo del drink in tutto il mondo.

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Lo spritz tradizionale e le sue varianti

Esistono comunque ancora oggi diverse varianti geografiche degli ingredienti dello spritz; la gradazione alcolica stessa è variabile, anche se in media si può valutare sugli 8 gradi. Oltre ad Aperol, Campari e Select, ci sono altri liquori usati nella preparazione dello spritz come il Cynar o il China Martini. Un’altra modifica alla ricetta dello spritz sempre più diffusa è quella di usare il prosecco spumante al posto del vino bianco frizzante. In questi casi può essere evitato anche l’uso del seltz o dell’acqua gassata.

Per fare un esempio, Alto Adige con “spritz” ci si riferisce ancora alla ricetta dello spritz originale austriaca composta da vino bianco e acqua frizzante; mentre la miscela attuale si ottiene con l’aggiunta di un bitter viene chiamata “veneziano”.

Vuoi conoscere tutti gli ingredienti dello spritz?

La ricetta dello spritz non è univoca, ma al contrario si differenzia considerevolmente a seconda della città che lo serve e della personalizzazione studiata dai baristi stessi. Ne consegue che ognuno è libero di procedere nel modo preferito, in particolar modo per gli alcolici da miscelare.

La preparazione però deve rispettare alcune regole perché la bevanda possa chiamarsi Spritz:

  • 40% di vino bianco,
  • 30% di acqua minerale frizzante (evitare la gazzosa).
  • 30% miscela di liquori il cui spettro varia senza disdegnare nessun tipo di alcolico, purché alla fine rientri come cromatismo tipico. A Padova e provincia viene usato per esempio l’Aperol!
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Spritz trevigiano

  • 5/10 prosecco.
  • 3/10 di Aperol o Campari.
  • 2/10 di acqua piacere.
  • Una oliva non snocciolata oppure, per i più modaioli, una fettina di arancia.
  • Servire con una ciotola di patatine e/o arachidi.

Spritz padovano

  • 1/2 prosecco.
  • 1/2 di uno (o più) alcolici tra Aperol, Bitter, Cynar, Campari, Gin, ecc..
  • Oliva non snocciolata (quindi nocciolata) oppure, per i più modaioli, una fettina di arancia.

Spritz triestino

  • 1/2 vino bianco secco.
  • 1/2 seltz o acqua minerale.
  • Una scorza di limone.

Spritz udinese

  • 1/3 Verduzzo o Friulano (Tocai).
  • 1/3 acqua minerale.
  • 1/3 Aperol o Campari.
  • Una scorza di limone.

Spritz veneziano

  • 1/3 vino bianco fermo.
  • 1/3 selz soda.
  • 1/3 alcolico tra Campari, Select o Aperol.
  • Una fettina arancia se si usa il campari (facoltativa); se si usa l’aperol una fettina d’arancia o un’oliva o entrambi tutto a parte.
  • Servito con patatine, olive o arachidi.

Variante bresciana dello spritz (Pirlo)

  • 1/3 Vino bianco fermo
  • 1/3 acqua gasata
  • 1/3 Bitter Campari o Aperol
  • Miscelare direttamente all’interno di un bicchiere alto con stelo, con abbondante ghiaccio
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Qual è il giusto mood per bere lo spritz?

Questo che si conferma negli anni il classico cocktail da happy hour a Torino si può consumare in numerose location suggestive, soprattutto al tramonto. L’attimo perfetto per bere uno spritz in compagnia non è uno solo; ci possono essere diversi momenti e stagioni perfette: quando le giornate invernali non sono troppo fredde e il sole splende ancora; quando la primavera è ormai alle porte pronta a far sbocciare i fiori sulle piante e inebriare con il loro profumo le strade; quando l’afa si fa sentire nei mesi più caldi e dopo il lavoro ci si vuole concedere una pausa rilassante; a quel punto ci si può accomodare nel nostro dehor e sorseggiare uno spritz fresco  accompagnato da qualche stuzzichino di aperitivo. 

Quello che un tempo era un drink molto più geolocalizzato sul territorio, oggi è l’aperitivo per eccellenza che non stanca mai e regala numerose sfumature di spensieratezza.

Gli ingredienti dello spritz possono anche cambiare, come abbiamo detto esistono svariate versioni più o meno articolate per prepararlo. Che però si utilizzi l’Aperol, il Campari o il sambuco poco cambia, è sapore che rimane a fare la differenza ed è questo su cui bisogna puntare per non perdere l’identità storica del cocktail.

Lo spritz mood può essere associato a qualsiasi evento.

Ogni momento è buono e non esiste un vero e proprio “stop temporale” per ordinare uno spritz a Torino. Anche prima di pranzo, se l’aperitivo si fa in tarda mattinata, per esempio nei weekend oppure in vacanza; o se hai appena passato un esame difficilissimo e vuoi festeggiare, ricaricando le batterie dopo lo stress.

A Torino è molto in uso, al posto della classica cena, l’apericena e quale scusa migliore se non questa per accompagnare i piatti succulenti ad un buono spritz? Guarnito dai sorrisi e dalle chiacchiere dei propri amici, ha un sapore inconfondibile.

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90kcal di felicità

La prova costume non è ancora imminente ma un dato degno di nota quando parliamo degli ingredienti dello spritz sono proprio le calorie. Il cocktail infatti è uno di quelli che ha meno calorie, 90kcal per la precisione. Concediamoci quindi un piccolo strappo alla dieta, anche le più appassionate di fitness possono confermare che smaltirlo non implica grossi sacrifici. 

”Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere”, diceva Baudelaire, e noi con gli ingredienti dello spritz parliamo chiaro.


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